Cos’è #trentametriquadri? Mi ha chiesto un amico, un po’ incuriosito da questa mia ennesima trovata.
Ho inizialmente fatto fatica a spiegarmi. Poi però ho raccolto i pensieri.
È da qualche giorno, settimana, che ho deciso di lanciare un hastag, come tra i giovani, per rinominare la pagina blog in cui scrivo.
#trentametriquadri sono le dimensioni del mio appartamento in affitto in una città che non è la mia ma che mi ha mostrato braccia accoglienti sin da subito.
Ognuno di noi possiede un luogo in cui tornare quando le cose vanno male, un luogo in cui fuggire dove staccare, uno spazio in cui tornare a contatto con tutte le fantasie, gli stupori, i tremori che durante il giorno siamo costretti a sopprimere.
Così, quando posso e mi è necessario, ritaglio un piccolo spazio per trovare tutte le cose che mi stanno a cuore, quelle che mi hanno turbato, resa felice, conquistato. Stacco i pensieri dal mondo esterno e mi rifugio in un piccolo mondo, solo mio.
In questi #trentametriquadri ci trovate me, la mia malinconia, ciò che mi fa stare bene, trovate le delusioni, i pensieri, le inquietudini.
i blackout
Trovate i miei blackout davanti al dentifricio sputacchiato, davanti al semaforo rosso, trovate i miei pensieri sui treni in ritardo, mentre sono in fila alla cassa.
Sono questi i momenti inutili, monchi, ripetitivi, automatici, pieni di stasi in cui la mia testa riparte.
#trentametriquadri è il mio Paese delle Meraviglie, è popolato da personaggi particolari, delle volte la mia caffettiera si anima e capita che il Bianconiglio fermi la sua corsa per parlare con me.
Mi ritrovo spesso come Alice di fronte a personaggi che sanno più di me, sia sulla vita sia sul mondo. Delle volte starò lì a porvi delle domande, delle altre forse tenterò di darvi una mia personale risposta.
Fermatevi, se vi va.
La caffetteria ha già deciso di prendere vita e ha trovato posizione sul suo solito fornello. Tra poco sarà tutto perfetto.