I giorni di quarantena sono strani
Strange days – Ti mettono, volente o nolente, davanti a te stesso, davanti a uno specchio e il rischio è che, la persona che ci si trova davanti non è quella che si conosceva. Certo si possono sempre tenere gli occhi chiusi e continuare imperterriti ad affetti dalla cecità saramaghiana ma, lo penso fortemente, non è conveniente.
Fino ad ora, fino al cinque Marzo, reputo sia stato così un po’ per tutti. Troppo impegnati a non vedere, a voltarci dall’altro lato, ciechi e sordi davanti alla richiesta di aiuto della natura, della Terra. Strafottenti davanti alle nuvole di smog che ne rendevano i cieli neri, davanti alle tonnellate di plastica data come pastura ai pesci negli oceani. Ciechi e onnipotenti come i mostri che sorvolavano i cieli e solcavano specchi d’acqua lagunari. E poi, madre natura, che è provvista di un forte senso dell’umorismo, si è INCORONATA , di un piccolo e sconosciuto virus, dicendo, senza troppi preamboli ” ORA VI FOTTO IO “.
Così, come vampiri atterriti dalla luce del sole, ci siamo rintanati nelle nostre case. Chi più chi meno, io per prima, ho dovuto fare a cazzotti con la mia coscienza contro il naturale istinto di sopravvivenza. Certo, all’inizio non è stato facile. Ho realmente incontrato un’estranea ma poi, tra un rifiuto e una negazione, ho capito. E la devo ringraziare questa quarantena.
Strande Days: il confinamento
Confinata in casa ho ripreso ad apprezzare il silenzio,il cielo limpido e le stelle che di notte mi vegliano. Ho riscoperto il piacere di cucinare, di fare il pane in casa. L’attesa della lunga lievitazione è, per me, un vero e proprio piacere. Srotolo gli occhi davanti alla natura incontaminata della mia terra.
Insieme a mia figlia faccio scorpacciate del nettare dolce e delizioso di quei piccoli fiori selvatici che dalla mie parti si chiamano “sucameli”. Amo sdraiarmi sulla terra tra un milione di margherite gialle e gladioli selvatici e dedicare un lungo e profondo ” OM ” e sentirmi in contatto, in maniera ancestrale, con l’universo intero.
Mi viene spesso in mente, in questi giorni, la sigla del cartone animato, I Puffi, quella che dice ” Rispettiamo la natura ed allora il mondo guarirà”. Penso che mai come adesso, questa canzoncina, di reminiscenza fanciullesca, è stata vera.
Penso che per noi, essere umani, non ci sia una seconda possibilità, sicuramente non è stata data alla migliaia di persone che non ce l’hanno fatta. Quindi facciamolo per i martiri di questa guerra combattuta contro un nemico invisibile e facciamolo anche per noi sopravvissuti, per passare alla storia come quelli che, con coraggio, abbiamo messo in atto un cambiamento epocale.
“Strange days: i giorni di quarantena sono strani”! Anche perché, in fondo, ” basta poco, che ce vo’ ?”