Prendete uno shaker e mescolate insieme: rabbia, stupore, angoscia, disillusione.

Ne uscirà un contenuto esplosivo al sapore dolce-amaro di PARALISI.

Il nome paralisi deriva dal Greco “para”, che significa andare Avanti e “lysis”, cioè dissoluzione. La paralisi è dunque l’ incapacità di agire ed essa è sia fisica che morale. E’ causata dalla religione, dalla politica e dalla cultura.

Questo fluido viene prodotto in grandi dosi dagli abitanti di una Sicilia babba, omertosa, connivente. Servita dentro un flute di cristallo o in bicchieri sgangherati,  è incolore perchè tutti noi possiamo darne uno qualsiasi.

Giallo?  Vi piace il giallo?

Giallo, Eni.

Sì perchè è andato in onda un servizio sulla Tv nazionale, lo ripeto la Tv nazionale, su Gela e sulla questione petrolchimico.

E pensate abbiamo pure un “eroe”, il Signor Pistritto, 70 anni, che davanti alla Tv nazionale ha dichiarato inquietanti verità su episodi di inquinamento del suolo e del sottosuolo con rifiuti industriali provenienti dal petrolchimico dell’Eni.

Oh mio Dio! Che verità! Che eroe! Padre di tutti i gelesi! Siamo con te! etc etc etc

Queste sono tutte le esclamazioni sensazionalistiche che stiamo leggendo.

Sì, perchè noi gelesi non lo sapevamo, perchè noi gelesi non lo avevamo capito.

Alt! Noi gelesi abbiamo risposto di fronte ad un’eventuale chiusura: Meglio morire di cancro.

Eravamo gli stessi. Non ve lo siete scordati? No, perchè io me lo ricordo.

Chiaramente.

Cos’è oggi? Il giorno in cui tutti andiamo tutti insieme nel nostro bel mare a lavare le nostre coscienze?

E Signor Pistritto, pure lei, cos’è accaduto?

Dov’è finita la sua paralisi? Lei lo sapeva e ha taciuto, ha dato da mangiare ai suoi figli, ha festeggiato Natali e trascorso Primavere, protetto dall’occhio misericordioso del cane a sei zampe.

Signor Pistritto io non voglio farla diventare il capro espiatorio ma neanche l’eroe del giorno.

Lei è andato in procura e il procuratore di Gela, Fernando Asaro, ha avviato un’indagine dopo la  sua testimonianza. Fuori tempo massimo.

Oggi però è bello parlare di verità e di giustizia e di sentimenti meravigliosi tutti pieni della più alta morale comune. Ma voi lo sapevate, noi lo sapevamo. Senza microfoni nazionali. Senza sensazionalismi. Noi lo sapevamo.

Lo sapevamo, Tutti!

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