La Capinera: il “melodramma moderno” di Bella e Mogol, regia Dante Ferretti
È stata presentata a Roma, 7 novembre 2018, nell’Ufficio di rappresentanza della Regione Siciliana, la prima mondiale de La Capinera, melodramma “moderno” in due atti, musica di Gianni Bella, liriche di Mogol, libretto di Giuseppe Fulcheri, orchestrazione di Geoff Westley, regia, scene e costumi di Dante Ferretti. La produzione è realizzata dal Teatro Massimo Bellini di Catania con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, dove lo spettacolo farà il suo debutto assoluto e resterà in scena dal 9 al 18 dicembre.
Non si possono domare i sognatori, soprattutto quelli che hanno il coraggio di osare, di rischiare, di abbandonare la certezza dei sentieri già battuti.
A tentare il folle volo due giganti della musica leggera italiana: Gianni Bella e Giulio Rapetti, in arte Mogol.
Legati da una lunga collaborazione, si sono ritrovati insieme, coinvolti dall’idea visionaria di Giuseppe Fulcheri, in un progetto che mira a fare rivivere e continuare, rinnovandola, la straordinaria tradizione del melodramma italiano.
Il soggetto è tratto dal romanzo epistolare “Storia di una capinera” di Giovanni Verga, ma la peculiarità è la sua trasposizione in chiave “pop”. Un “melodramma moderno” dal sapore antico, che riecheggia le strutture formali e musicali dell’opera ottocentesca. Lo stesso Mogol ha, infatti, sottolineato che «l’80% della musica sembra scritta da Mozart o Verdi, con un 20% più “leggero”».
Dal passato al futuro
Una sfida per tutti coloro i quali stanno investendo in questa grande impresa che vuole attingere dal passato per pensare al futuro.
È il caso di Gianni Bella: «Più sviluppava il libretto di Fulcheri – racconta la figlia Chiara – più si rendeva conto che stava nascendo qualcosa di nuovo e, nonostante sia sopraggiunta la malattia, non abbiamo mollato».
Ed è il caso di Mogol, che a 82 anni continua a mettersi in gioco e a sperimentare: «Quando Gianni – rivela – mi propose di scrivere le liriche delle romanze, gli chiesi se avesse mai acquisito una cultura operistica, mi rispose di no e io logicamente non accettai. Ma il genio va al di là del pensiero logico e quindi ascoltando la sua musica, qualche mese dopo decisi di scriverne le liriche».
Regia, scene e costumi sono di Dante Ferretti. Lo scenografo, tra i più apprezzati del mondo, vanta nella sua lunga carriera collaborazioni in importanti produzioni hollywoodiane, tre premi Oscar e dieci nomination.
Ferretti ha concepito uno spettacolo di grande impatto visivo e “scene light” adatte ad essere montate in tutti i teatri.
«La produzione del melodramma moderno La Capinera – sottolineano il sovrintendente del teatro Roberto Grossi e il direttore artistico Francesco Nicolosi – è per il Bellini altamente qualificante, perché siamo convinti che il linguaggio del melodramma sia tutt’altro che esaurito.
Con questa operazione il Teatro Massimo Bellini di Catania produce Cultura e si presenta al panorama musicale internazionale con un allestimento di qualità artistica di livello mondiale.
Non poteva esserci allora opzione più appropriata di un progetto che si rifacesse a radici profondamente etnee: La Capinera è insieme un omaggio a Verga, padre del Verismo, e alla Catania barocca, patrimonio Unesco, che fa da scenario all’azione. E siamo onorati che le liriche di un poeta come Mogol esaltino la vena musicale di Gianni Bella, altro illustre figlio dell’Etna».
L’obiettivo ambizioso, ma possibile, è quello di «rivitalizzare il linguaggio del melodramma attraverso strade nuove» – spiega Roberto Grossi – «perché i teatri rischiano di diventare i ripetitori di autori del passato» e di riavvicinare il teatro al grande pubblico e ai giovani, perché «se non si fanno cose nuove – aggiunge Francesco Nicolosi – il teatro rischia di diventare un museo».
Dopo le prime rappresentazioni al Bellini di Catania, l’opera sarà proposta a tutti i teatri lirici nazionali e ai principali teatri del mondo.
È un sogno che si avvera per Giuseppe Fulcheri (nella videointervista), orgoglioso di aver proposto a Gianni Bella di intraprendere questa avventura, che ha poi visto anche il coinvolgimento di Mogol.