Femminicidio e identità comunitaria nel teatro impegnato di Alceste Ferrari
Al FRINGE CATANIA OFF “Il Capro” con la regia di Federico Magnano San Lio
Applausi e apprezzamenti per Il capro, scritto da Alceste Ferrari con la regia di Federico Magnano San Lio. Voce narrante lo stesso Ferrari, accompagnato al pianoforte da Lorenzo Marvin Piovani e coadiuvato, negli aspetti tecnici, dal contrabbassista Jacopo Sgarzi. L’opera, in scena al Centro Studi Laboratorio d’Arte di Catania fino a domenica, rientra nella programmazione del Fringe Catania Off.
La Storia
Gli spettatori si trovano catapultati in un paese isolato, dalla collocazione ignota, in cui gli abitanti svolgono la loro vita in tranquillità. C’è un solo lavoratore per ogni mestiere, ad eccezione di quello del sarto, che ne conta ben due. Un giorno viene trovata morta Anika, donna determinata, libera e talmente bella da essere paragonata a un angelo. Un giudice esterno viene chiamato a indagare sul tremendo crimine per scoprire in tempi brevi il colpevole. Il fabbro confessa il delitto, ma la rivelazione provoca uno stato di agitazione nella comunità che, nel caso di una condanna a morte del colpevole, si troverebbe sprovvista di una figura fondamentale per le sue quotidiane attività. Il finale inaspettato pone degli interrogativi sul confine spesso labile tra legge giusta e legge necessaria.
Quali domande e quali riflessioni?
Una riflessione estremamente delicata, estensibile a molti argomenti cruciali del passato e dell’epoca attuale. Non tutto ciò che è necessario può definirsi giusto, e la sua applicazione non può prescindere da una riflessione etica, che restituisca il peso di alcune scelte obbligate.
Lo spettacolo affronta con tatto e intelligenza anche il tema del femminicidio, espressione di una subcultura, quasi sempre inconscia e, pertanto, difficile da sradicare. Al contempo, sonda la scala valoriale comunitaria, attraverso la quale viene letto e giudicato un gesto efferato come l’assassinio di una donna. Un aspetto rapportabile, purtroppo, ai fatti che riempiono le pagine di cronaca con una frequenza sconcertante.
L’Autore
“La caratteristica sorprendente di questo spettacolo – afferma Ferrari – è la sua capacità di arricchirsi ad ogni replica di nuove prospettive e sfumature di senso. Per me che ne sono l’autore è una continua scoperta, in quanto vengo colpito da degli aspetti che, fino al momento prima, non avevo considerato. È interessante osservare come il pubblico ricavi dalla visione dell’opera delle domande e cerchi di dare a queste delle risposte. Nella mia carriera ho lavorato in diversi teatri istituzionali con le grandi produzioni. Oggi, con la mia associazione Retablo Ets, che ha sede a Catania, voglio dedicarmi alla promozione di un teatro impegnato“.