Sta circolando sui social dell’antica colonia greca, uno scritto la cui stesura sarebbe attribuita ad uno sconosciuto Eracleonte da Gela (233 a.C.).
Ho provato a cercarne notizia nei testi storici, ma alla fine sinceramente non è molto importante ai fini di questo articolo. Ed alla fine capirete perchè.
Eracleonte e la trama
Secondo il testo, nella primavera del 233 a.C. la colonia attica era in procinto dei festeggiamenti in onore di Dioniso. Ma ciò non avvenne per colpa di un male virale: “che respiriamo se siamo loro vicini il male ci tocca e resta con noi e da noi passa ai nostri parenti”. E per questo i cittadini si sarebbero rinchiusi in casa a bere, mangiare e dormire per far passare il tempo.
Eracleonte da Gela e le Antesterie
Le festività di cui si narra sono le Antesterie: celebrazioni di tradizione ionico-attiche a Dioniso, che legavano la degustazione del vino al “fiorire primaverile” della bella stagione. Antesterione è infatti il nome del mese dell’anno tra febbraio e marzo equivalente alla nostra primavera.
Gela e la quarantena
L’Autore invita quindi a non uscire e non festeggiare la primavera ma a rimanere in casa ad aspettare che il tempo diventi la medicina contro la malattia.
Noi invece vi invitiamo a leggerlo qui di seguito ed a riflettere: che siate di Gela o meno non importa. Potrà servirvi di incoraggiamento.
Eracleonte e le sue parole
E’ iniziata l’aria tiepida
e dovremo restare nelle case
per le Antesterie
le feste dei fiori
in onore a Dioniso
Non usciremo
non festeggeremo
bensì mangeremo e dormiremo
e berremo il dolce vino
perché dobbiamo combattere
Le nostre città lontane
ornamento della terra asiatica
hanno portato qui a Gela
gente del nostro popolo
un tempo orgoglioso
Queste genti ci hanno donato
un male nell’aria
che respiriamo se siamo loro vicini
il male ci tocca e resta con noi
e da noi passa ai nostri parenti
Il tempo trascorrerà
e sarà il nostro alleato
il tempo ci aiuterà
a guardare senza velocità
il quotidiano trascorrere del giorno
Siamo forti e abbiamo sconfitto molti popoli
e costruito grandi città
aspettiamo che questo male muoia
restiamo nelle case
e tutti insieme vinciamo
Eracleonte da Gela: c’è o ce lo hanno messo?
Inizialmente mi sono preoccupato di cercare la conferma del testo, anche perché questo scritto sembra riprendere l’idea di una nostra pubblicazione: l’Epitaffio di Sicilio della splendida Marinella Fiume.
E la ricerca non mi ha comunque aiutato a cancellare le mie perplessità in vari punti: infatti il personaggio più famoso che ho trovato con questo nome sarebbe un vescovo eretico cristiano condannato alla scomunica durante il primo concilio vescovile in sicilia, avvenuto durante di papato di Alessandro I tra il 105 ed il 116 d.C..
Ma sinceramente in questo caso che sia la fonte certa o costruita… non mi interessa!
Eracleonte da Gela, chiunque esso sia, è riuscito a far passare, con un linguaggio dal sapore antico, un concetto fin troppo calzante per la storia di questo periodo. Ed il risultato non cambia:
Io, come voi, resterò a casa per me e per voi, per non respirare quel male che “resta con noi e da noi passa ai nostri parenti”. Pertanto in definitiva questo Autore, burlone o meno, esistito o esistente,
‘A sapiva longa e spertu è!
Per la foto di copertina vi rimando alla fonte, quella si reale: www.gelaleradicidelfuturo.com