Il Talento Vulcanico della fotografa catanese in libreria con Algra Editore
Si intitola Mamita sta bene il primo romanzo di Donatella Turillo, giornalista, fotografa e scrittrice catanese. Un talento vivace e poliedrico il suo che, nel corso della sua carriera, le ha assicurato collaborazioni di prestigio, come quelle con il Taormina Film Fest e con il Fringe Catania Off. Numerosi gli incontri con personaggi di spicco del panorama nazionale e internazionale, di cui Donatella ha saputo raccontare al pubblico il lato più umano ed empatico. Il libro, nato durante la pandemia del Covid-19, ripercorre una fase della vita dell’autrice stessa, che guarda con matura consapevolezza alle tappe significative per la formazione e il consolidamento della propria identità. Per saperne di più, abbiamo fatto una chiacchierata con la Turillo.
Donatella Turillo: Dialogo con l’Autrice
Donatella, il suo libro nasce durante l’isolamento che abbiamo vissuto a causa della pandemia del Covid-19. Possiamo dire che la scrittura è stata per lei l’antidoto per affrontare un periodo di grande smarrimento e vulnerabilità, che ha coinvolto tutta l’umanità?
“Ho scritto il libro durante la pandemia e nel pieno del mio Covid. Fisicamente stavo veramente male. Le mie condizioni erano da ricovero ma, essendo una donna tenace e sempre positiva, ho sfruttato il mio isolamento per creare. Quel periodo per me è stato un’importante occasione di crescita interiore e, nonostante tutto, psicofisica.”
In Mamita sta bene si parla di un viaggio. Che declinazione assume questo topos nelle pagine del suo libro? “Il viaggio, oltre che reale, fisico e concreto, è stato un itinerario dell’anima, introspettivo, ancestrale, ammantato di mistero e magia”.
Ci sono stati degli autori, che ha letto e ha amato nel corso della sua vita, ai quali si è ispirata nel suo processo creativo?
“Gabriel Garcia Márquez e il suo Cent’anni di solitudine. Un vecchio capolavoro, in cui mi rispecchio molto per stile ed anche accadimenti. La mia vita è sempre stata costellata da momenti che ciclicamente sembrano gli stessi, un ripetersi che si tramanda. Infiniti momenti di solitudine, accompagnati dal mio sorriso”.
Il talento vulcanico di Donatella Turillo, in libreria con Mamita sta bene: la dedica
Il romanzo si apre con una dedica ai suoi figli. Come vive la maternità?
“Ho avuto i figli da grande senza mai perdere il fanciullo che c’è in me. Se avessi potuto, ne avrei voluti altri. Adoro la loro ingenuità, la loro purezza, la bellezza dello stupore, il calore delle coccole. Sentirmi chiamare mamma mi emoziona ancora oggi, ogni volta”.
La cifra del suo talento è la versatilità. C’è un’attività che in questa fase sente più rappresentativa del suo modo di essere?
“Mi definisco una sognatrice e un’idealista. Mi rappresentano tutte, nessuna esclusa. Mi muove la curiosità in tutto ciò che faccio, la voglia di vivere, capire, essere presente, condividere e imparare”.
Quali sono i prossimi appuntamenti per il pubblico che vuole assistere alla presentazione del suo libro? Ha altre opere di narrativa in cantiere?
“In primavera ci sarà un’importante presentazione, ma non posso svelare di più per il momento. Il mio secondo libro è già in cantiere. L’amore sarà quel sottile fil rouge che accompagnerà quattro storie intrecciate tra di loro in un lungo viaggio in treno. Sono storie tratte da lettere reali, trovate a casa di amici e parenti”.