Spesso accade che amiche o conoscenti o anche solo lettrici di una certa età mi mandino loro foglietti di memorie o scritti, forse perché sanno che io sono custode fedele di memorie e non amo disperderle.
In questi giorni sono stata prescelta all’uopo da una deliziosa anziana signora disabile residente a Taormina che, non potendomi raggiungere di persona, mi ha mandato questo ricordo che credo sia bello preservare e trasmettere.
Di questa fiducia, di questa catena di trasmissione di memorie da una generazione all’altra la ringrazio moltissimo. “Natale 1945. Per me un Natale indimenticabile e memorabile è sicuramente quello del 1945.
Per me, ragazza tedesca di 12 anni, il primo Natale dopo la seconda guerra mondiale e la fine del regime folle di Hitler. Povera dopo il bombardamento su Dresda: niente casa, niente azienda dei genitori, ma liberi dalla guerra.
Ma il Natale 1945 fu, nonostante tutto, magico: in un altro alloggio, senza riscaldamento e fuori sotto zero gradi, niente carbone, niente vetri ma tavole di legno alle finestre, nè cappotti, niente elettricità, ma c’erano le candele, proprio come ora per Natale.
La cena di zuppa di farina integrale cucinata su una piccola stufa a legna, ma le chiese per la Christmette erano piene e si cantava ringraziando Dio per la fine della guerra e pregando per un futuro di pace. Gente, pensate prima di buttare via il cibo in abbondanza, non comprate cose inutili ed evitate liti per futili motivi! Buon Natale a tutti. Dicembre 2019″ Isabelle Hohmann Fichera”