La storia della Sicilia narrata dal punto di vista del cibo, accompagnata da 100 ricette storiche ciascuna delle quali preceduta dal proprio “cunto”. E’ questo, in estrema sintesi, “Il diamante nel piatto“, il libro di Anna Martano che sarà presentato venerdì 11 gennaio alle 18:00 presso la libreria Mondadori Bookstore in piazza Roma a Catania.
Dialogano con l’autrice
A dialogare con l’autrice ci saranno Carmelinda Comandatore, digital strategist di Brand di successo e di volti noti del mondo artistico e culturale, ed Emanuele Bettino, brillante showman e conduttore radiofonico catanese.
“Il diamante nel piatto”, con la prefazione di Alex Revelli Sorini, è un viaggio nella migliore cucina siciliana con le sue ricette, i prodotti, i colori e i profumi della terra, i suoi “cunti”, ovvero i racconti legati ai piatti e ai cibi tradizionali, attraverso la scrittura colta e al tempo stesso popolare di Anna Martano.
L’autrice, Prefetto AIGS Sicilia, con tocco leggero e gradevole, svela episodi poco conosciuti della storia di Sicilia, offrendo al lettore golosi spunti per riscoprire la bellezza assoluta dell’Isola, una bellezza che sa manifestarsi, compiutamente, anche a tavola.
Scrive l’autrice: «Ho sempre “cuntatu i cunti”, narrato storie. Storie golose sì, ma storie di Terra e di persone, di luoghi e di mestieri, storie di Sicilia. E le ho raccontate con l’orgoglio dell’appartenenza, con il dolore dei tanti scippi subiti, con l’amore viscerale per la mia terra.
Li offro ai lettori di questo libro, almeno in parte perché sarebbero troppi da narrare in una volta sola, con l’auspicio che, attraverso il cibo, si possa conoscere ed amare quest’isola ch’è un continente: la Sicilia».
Il diamante nel piatto è stato unanimamente accolto dalla critica con recensioni molto positive e il suo valore culturale ha attirato l’attenzione della stampa nazionale oltre che siciliana.
Sempre in eccellente posizione nelle classifiche di vendita delle piattaforme on line, il libro ha incontrato il favore dei lettori italiani e stranieri, sopratutto statunitensi e australiani.
Recentemente il quotidiano La Repubblica lo ha definito “non un ricettario, ma una tela di condivisione senza tempo per recuperare l’identità di una terra ricca di sapori, di arte e di colori”.