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A spasso con Armstrong

A spasso con Armstrong | Libri | CoseNostreNews.it

Il romanzo che suona Jazz e racconta gli anni trenta

Si è tenuta il 20 agosto scorso, presso la meravigliosa sala della Pinacoteca offerta dal Comune di Gela quale patrocinatore dell’evento, la presentazione del libro “A spasso con Armstrong” scritto dal gelese Vincenzo Zoda insieme alla scrittrice Roberta Tiberia, edito da Gemma Edizioniwww.gemmaedizioni.it  ).

A spasso con Armstrong | Libri | CoseNostreNews.it

Nel corso della serata, allietata dall’accompagnamento musicale del trio musicale Samuele, Rocco e Isaia Mammano che hanno riproposto in una incantevole atmosfera jazz i brani del famoso trombettista Louis Armstrong, hanno dialogato con l’autore Vincenzo Zoda, Giuliana Fraglica ed Enrico Ascia.

Samuele, Rocco e Isaia Mammano | A spasso con Armstrong | Libri | CoseNostreNews.it

A spasso con Armstrong: gli Autori

Incominciamo con Roberta Tiberia è un Editor, Ghost Writer e autrice di fiabe per bambini ma anche di romanzi, di racconti e di saggi umoristici molto spesso (sempre ma non in questo caso) firmati con pseudonimi.

Roberta Tiberia | A spasso con Armstrong | Libri | CoseNostreNews.it

Laureata in Storia Contemporanea la bravissima scrittrice frusinate ha infatti rinunciato alle sue abitudini per questa collaborazione con il poeta e battutista gelese Zoda.

Vincenzo Zoda è un paroliere incredibile, noto sui social per le sue freddure e per le sue collaborazioni di successo con grandi vignettiste (la mia e sua amica personale Alagoon tra tutte) e su piattaforme di satira politica e sociale di successo.

Vigneta di Alagon su idea di Vincenzo Zoda | A spasso con Armstrong | Libri | CoseNostreNews.it

Vincenzo ha anche collaborato con noi su Cosenostrenews.it per una bellissima intervista sulla Filosofironia di Sofia Muscato e con un esilarante racconto sul parrucchiere Cornelio.

Il romanzo ambientato negli anni Trenta a Chieri (Torino) mentre il jazz in Italia è bandito dal regime fascista, ripercorre le vicende dell’undicenne Chichin, che scopre quella musica “magica” grazie a un 78 giri che gli regala lo Zio Vicè.

A spasso con Armstrong e Paolo Fresu

Paolo Fresu e Vincenzo Zoda | A spasso con Armstrong | Libri | CoseNostreNews.it

Come cita il trombettista di fama internazionale Paolo Fresu, nella prefazione al romanzo “Vincenzo Zoda e Roberta Tiberia compongono un affresco della poliedrica società di quegli anni. Ancora una volta le passioni si uniscono alle emozioni laddove i sogni percepiscono e catturano il rumore della felicità: il suono che fa una tromba. E quel suono diventa oggetto del desiderio oltre che passione e scoperta, portando Chichin fino a Satchmo che, con il suo viso sorridente, riempie la copertina di un disco da far ascoltare a una ragazza per farla innamorare. A spasso con Armstrong è un romanzo poetico, avvolgente e vero. La fotografia della società dell’epoca a ripercorrere gli albori di una musica che viaggia tra l’Italia del Novecento e arriva fino a noi, senza invecchiare mai”.

A spasso con Armstrong: un pezzo di Sicilia nella Torino degli anni ’30.

C’è il gelese Aristide, figlio di un proprietario di terre coltivate a cotone che esporta alle fabbriche del nord. Aristide trasferitosi in giovane età da Gela a Torino diventa uno dei co-protagonisti di questa avvincente storia. Aristide veniva dalla Sicilia ed era figlio di Don Carmelo che

“…dopo aver ereditato sette sarmi e cinque tummini circondanti la sua proprietà a Gela, si era evoluto al rango di grande proprietario terriero. Con il suo cotone iniziò a riempire bastimenti interi diretti verso il nord dell’Italia…” «Amunì…», urlavano i carusi, scalpitando sulla ripida scoscesa della Calata do bastiuni, «stà partennu, stà partennu u bastimentu!».

La partenza dell’Arcadia II rappresentava un evento straordinario e tutti, in paese, ne andavano assai orgogliosi perché, in un modo o nell’altro, avevano contribuito a renderlo possibile. Alcuni parteciparono alla semina, molti alla raccolta o alla pesa; c’era chi era carrettiere e chi lavorava come facchino alla giornata, e gli altri, anche se non direttamente coinvolti, avevano qualcuno della famiglia che lo era.

Insomma, quello fu un momento felice per tutti, ma soprattutto per Aristide. Era il figlio del padrone delle terre, ma quel giorno si sentiva il Dio del mare e, sul ponte di comando, salutava tutti i paesani accorsi a celebrare la spedizione dell’oro bianco. “

Tra casa Tamagnone, la Taverna (un Hot Club clandestino torinese gestito dall’anziano Professore e dal siculo Aristide), e la fabbrica tessile Sordero (capitanata dalla spietata Agata), “A spasso con Armstrong”, ispirandosi a fatti realmente accaduti, restituisce al lettore, con una buona dose di ironia e poesia, un romanzo su come si diventa grandi scoprendo cosa ci rende felici.

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