E’ andato in scena, domenica scorsa, nell’ex chiesta di San Nicolò ed Erasmo a Modica lo spettacolo dal titolo “Dissertazioni pericolose" del duo Art Evolution di Ispica, Giovanni Peligra e Giuseppe Guarneri.

In un salotto di una piccola casa, di una piccola città capitalista, il cielo di carta è stato definitivamente squarciato. Ed è piovuta, sotto forma di un’unica goccia, lenta e inesorabile, tutta la misera realtà.

La piccola goccia

Questa piccola goccia, è così diventata la metafora di una società ben pensante, ipocrita e senza scrupoli. Una società che da secoli ha visto bene di " lavarsene le mani" con questa goccia, salvando sempre chi è il più cialtrone e ingrato.

Giovanni Peligra, one man show, accompagnato dalle canzoni di Gaber , De Andrè e Bennato, meravigliosamente interpretate da Giuseppe Guarneri, senza riserva alcuna, ha letteralmente “sparato" addosso al pubblico, tutta la verità scomoda e difficile da sopportare.

Con Giovanni la goccia è diventata l’archetipo di quanto il genere umano sia miserabile e per niente disposto all’azione, preferendo il sonno della ragione, preferendo voltarsi dall’altro lato e attendendo con stolta consapevolezza una fine annunciata.

Diversi sketch, hanno specificato, ancora di più, questa poca attitudine all’azione, tipica dell’italiano medio ma che si fa però portavoce di una mediocrità mondiale.

L’uomo, l’ombrello, i poveri

Sketch come quello dell’uomo con l’ombrello che, pur di mantenere il suo status sociale, possedere un ombrello appunto, è disposto a dare riparo a chi l’ombrello/status non ce l’ha. Sotto i suoi piedi, dispensando briciole e cicche di sigaretta e definendosi infinitamente magnanimo.

E ancora lo sketch sui poveri che, pur di sopravvivere, sono costretti ad imbottigliare e vendere tutto quello che hanno, compresa la dignità, ai ricchi. Mentre questi, per pura compassione e purché la finiscano di lamentarsi, sono disposti a cedergliene un po’. In tutta la loro magnanimità. Insieme a qualche mentina.

Insomma, domenica, è andata di scena la nuda veritas, con la sua lente di ingrandimento. Il fine? Smascherare usi e costumi di una società che sta marcendo al suo interno ma che quasi quasi ne è compiaciuta.

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